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partire da tre Arie attraversare l’ingresso dell’acquedotto di Murat per sbucare alla Diga incompiuta costeggiando il bivio per la SS 109 Cafarda Gimigliano è stato illuminante delle capacità di orientamento di ognuno di noi ….poi la parte finale dell’anello a partire dal fiume Melito ci ha regalato una vera e propria prestazione atletica ….siamo passati da quota 453 m nei pressi del Melito a quota 806 m nei pressi di Biamontino per uno sviluppo progressivo di 3,43 km 👏👏💯👏…..proprio una bella escursione….grazie mille a Michele e a voi tutti per la condivisione 👏

Ing. Tonino Visomi 

Escursione del Sabato nel mezzo di giugno

Dal pranzo alla cena
In mezzo un pomeriggio aromatizzato da origano, profumato da odori naturali di erba, fiori e sottobosco, insaporito da ciliegie, energizzato da dolcetti riposti a casa negli zainetti e consumati nel mezzo dell’escursione dopo la Valle di Mezzo appunto, prima di riprendere il cammino sul secondo semicerchio dell’anello forgiato mercoledì nella mente del Signore di questi preziosi monili naturali e rifinito con incastonanenti di gemme luccicanti trovate nei sentieri conosciuti e sempre sorprendentemente attraenti, non smeraldi, topazi o acque marine, ma similcolor osservazioni, verde smagliante di prati e boschi, giallo di ginestre, incolori e fresche acque del Melito tra le strette e rosseggianti gole.
Bellezze materiali che esaltano i cinque sensi trasformandosi e rimanendo, oltre che nelle mie solite foto, nelle sensazioni astratte che ognuno elabora a modo proprio, prima, durante e dopo … cena nelle riflessioni dell’intermezzo pomeridiano
di 4 ore lungo i 13 chilometri divorati in MEZZO alla bellezza, tanto inebriante da annichilire sudorazione, sete, principi di crampi, alluci doloranti, per fortuna risparmiati alcuni chilometri di asfalto e sole da un tocco di classe prima della partenza spostata a ridosso dei boschi in quel di Tre Arie. Secondo i miei calcoli sarebbero stati 18 i km senza la variante.
È un mal comune mezzo gaudio oltre a piacevolezza, vissuti all’unisono insieme agli altri che sicuramente sentono allo stesso modo quello che ho descritto di quest’altra giornata trascorsa in allegria, e l’appagamento lascia intatto, anzi esalta, il desiderio nell’attesa della prossima.
Siamo incontentabili, aspettiamo sempre il mercoledì, il mitico mercoledì dell’annunciazione del nostro arcangelo.

Sergio Canino

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