Un esempio di laboriosità, ingegno e anche senso dell’umorismo é quello di un antico pentonese: Nicola Fava, conosciuto da tutti come Nicola d’ Oliva, per il nome della sua consorte che sposò in Trentino Alto Adige ad inizio del novecento. La sua fu una famiglia numerosa e lui per mandarla avanti si ingegnava in tante attività: fu carrettiere e decise anche ad un certo punto di portare le prime mucche a Pentone. Purtroppo ci fu un periodo di siccità e dovette dare da mangiare ai bovini le cosiddette palelle, i rami dei fichi d’india. Con il sopraggiungere dell’inverno, non avendo fieno, dovette dare alle mucche la paglia, che non era per niente gradita agli animali. Allora lui, molto spiritosamente, costrui due paia di occhiali con dei fondi di bottiglia di vetro verde. Li fece indossare alle mucche sostenendo che sarebbero state ingannate dalle lenti verdi e avrebbero mangiato la paglia scambiandola per fieno. Questo per dire che anche nelle difficoltà sapeva sorridere. Fu anche uno dei primi rivenditori di mobili usati in paese ma noi della mia generazione lo ricordiamo soprattutto con il suo amico Nicola Marino, detto e Hieppi, per le loro battute divertenti e spiritose che allietavano la piazza. Noi ragazzi lo chiamavamo tutti Papà Nicola.